martedì 13 gennaio 2015

Con le radici nella nostra piccola fetta di mondo...

Un giorno lessi una frase che mi piacque molto: essa recitava

La tradizione non consiste nel mantenere le ceneri ma nel mantenere viva una fiamma

A pronunciarla fu un politico francese dell'inizio del secolo scorso, che sarebbe passato alla storia come un grande pacifista, al punto da essere assassinato proprio a causa del suo diniego alla Prima Guerra Mondiale: Jean Jaurès.

Non conosco l'ambito in cui Jaurès pronunciò queste parole, ma le ho sempre ritenute così, avulse, una grande verità. Perchè tutti noi abbiamo una storia ed una tradizione da difendere, e la nostra tradizione in particolare è quella della fetta di mondo che abitiamo, il Piemonte, che è una culla di storia e di folklore della quale spesso ci dimentichiamo o sottovalutiamo.

Ecco perchè, portando in scena il nostro spettacolo Paese di Poeti, Paese di Cantori, dopo aver viaggiato lungo lo stivale facendo tappa nelle grandi città dei cantautori, come Genova e Bologna (non passiamo e ci fermiamo a Napoli solo perchè la lingua partenopea merita un rispetto che non saremmo in grado di regalarle), vogliamo, in questo piccolo "medley di eccellenze", tornare per un istante a casa, qui dove siam nati e cresciuti, fieri del nostro accento e della nostra natura di popolo che, per dirla con Gipo, non ha mai voluto dire come ama e come muore, e che dentro l'anima ha l'assurdo del dovere e dell'onore, anche a costo di crepare

L'affetto per le proprie radici non è politica nè immobilismo: è semplicemente onorare il proprio retaggio ed amare ciò che si ha intorno, anche per poterlo migliorare.

Ecco quindi il nostro medley, diviso in tre parti: la grande letteratura di Beppe Fenoglio, con il duro incipit del suo romanzo La Malora, quindi un brano tradizionale, Me ideal, eseguito da Silvano Borgatta. Infine, una sorta di testamento ideale dei piemontesi, affidato alla penna del cantore Gipo Farassino.


La mia gente
non ha l'estro di cantare, 
non ha il sole,non ha il mare 
e nemmeno il buonumore.

La mia gente
parla poco e ride a stento, 
e si tiene tutto dentro 
quando ha voglia di gridare.

La mia gente 
come tutti è andata a scuola, 
ma non gli han detto una parola 
della sua civiltà

Ma ci dicono che siamo musoni 
e ci dicono che odiamo i terroni, 
e ci dicono che siam piemontesi, falsi e cortesi e col naso all'insù. 
e ci dicono che siam piemontesi, falsi e cortesi e col naso all'insù.

La mia gente 
dentro l'anima ha l'assurdo, 
del dovere, dell'onore, 
anche a costo di crepare.

La mia gente 
per orgoglio, per pudore,
non ha mai voluto dire 
come ama e come muore.

La mia gente
sopra i banchi di una scuola, 
gli han strappato la sua lingua 
e la sua dignità.

Ma ci dicono che siamo musoni
e ci dicono che odiamo i terroni,
e ci dicono che siam piemontesi, falsi e cortesi e col naso all'insù.
e ci dicono che siam piemontesi, falsi e cortesi e col naso all'insù.









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